Chárōn is a collective project Francesca Mussi manageS with two other artists: Marta Di Donna and Vincenzo Zancana.

For this project they work on various environmental issues such as forest fires, deforestation and landscape changes in the contemporary anthropocene. The intent of the artists is to move the art’s responsibility, awakening public sensibility. The use of local material, the recombination of organic residues, the use of various media such as photography, print, video and installation is their constant.

Our last article on: Planted Journal

Chárōn è un progetto espositivo che Francesca Mussi porta avanti con i due artisti visivi Marta Di Donna e Vincenzo Zancana.

Progetto Chárōn tratta problematiche ambientali come incendi boschivi, il disboscamento e il cambiamento del paesaggio nella antropocene contemporanea. L’intento del progetto è di mettere in gioco la propria responsabilità artistica, risvegliando la sensibilità pubblica. Costante è l’utilizzo di materiale locale, la ricombinazione dei residui organici, l’utilizzo di vari media come fotografia, stampa, video e installazione.

Il nostro ultimo articolo: Planted Journal

SPAZIO LAMPO, CHIASSo, 2023

In the third site-specific installation the artists worked on the concept of borders. The common thread of the narrative is Negus, a mythological being for whom borders have no limits. He goes beyond them, moves them, throws them, materializes them and cancels them at the same time. But what if a border, therefore a line, instead of being crossed,  became a crossing itself? Then everything would have a different meaning. That is why iron bars, like rail tracks, are crossing the volumes of the exhibition space. They are overturning the rigid vision of space as a divisible unit. Negus is the inseparable, the elusive, the modern smuggler not far from being the artist himself.

 

Nella terza installazione site-specific a Spazio Lampo gli artisti lavorano sul concetto di confine. Fil rouge della narrazione è Negus, un essere mitologico per il quale i confini non presentano un limite. Lui li oltrepassa, li sposta, li scaglia, li materializza e annulla allo stesso tempo,. Ma se un confine dunque una linea, invece di essere attraversata diventasse essa stessa attraversante? Allora tutto avrebbe un senso diverso: è così che nello spazio espositivo imponenti profili in ferro, come binari da percorrere, attraversano i volumi della stanza per ribaltare la visione rigida dello spazio come unità divisibile. Negus è l’inscindibile, l’inafferabile, il contrabbandiere moderno non lungi dall’essere l’artista stesso.

photo by Aline d’Auria

 

Kunstschau, lecce, 2021

The second exhibition “Ferocia Illuminata” is shown in Kunstschau space in Lecce in 2021. This latter speaks about the sad reality of the drying of the olive trees – mediterranean millennial monoculture – hit by Xylella bacteria. By entering the space, the observer is plunged into the red light and he is faced with an unsolved question: Cui Prodest? ANABASI (below) is a limited edition of  silkscreen prints with gold leaf showed for the first time at Cernusco Design Weekend in 2021. This work is done with the rest of the installation done in Lecce. It depict a detail from one of the burned field od Salento

La seconda mostra “Ferocia Illuminata” viene costruita nello spazio di Kuntschau a Lecce, in cui fa da sfondo la ormai tristissima realtà del disseccamento degli ulivi del salento. L’osservatore entra nello spazio immergendosi in un aggressivo colore rosso e si pone davanti a un quesito irrisolto, che riguarda l’uomo intrappolato nel problema generato da lui stesso: Cui Prodest? ANABASI (sotto) è una edizione limitata di serigrafie con foglia oro esposta per la prima volta a Cernusco Art Weekend nel 2021. Questo lavoro utilizza parti dell’installazione presentata a Lecce, e raffigura il dettaglio di uno dei campi carbonizzati del Salento.

Spazio Serra, milano, 2018

The first installation takes place in 2018 at Spazio Serra, Milan, following a period in Italy in which 74,965 hectares of forests were lost in just seven months. The intervention in the former newsstand consisted on removing the charred material directly from the field, before the land renewing actions, collaborating with the environmental local institution ERSAF.

La prima mostra avviene nel 2018 a Spazio Serra, Milano, in seguito a un periodo in Italia in cui si sono persi 74.965 ettari di boschi bruciati in soli sette mesi. L’intervento nella ex-edicola consistette di prelevare del materiale carbonizzato direttamente sul campo, prima dell’azione di bonifica del territorio, collaborando con l’ente ambientale ERSAF.

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